Angiodisplasie del colon

L’ ANGIODISPLASIA (o MAV, alterazione artero-venosa   o  angiectasia) è un’alterazione vascolare caratterizzata da dilatazioni di vasi venosi sottomucosi e dei capillari sovrastanti • Hanno usualmente un diametro di 0.5-1.5 cm e sono rosso brillanti, piatte o leggermente rilevate.   E’ una patologia dell’anziano (spesso con disturbi coagulativi acquisiti o legati a terapia in corso) e sono causa  di emorragia digestiva, spesso cronica. La sede principale è il colon, tuttavia sono presenti anche a livello gastrico e del piccolo intestino.  Tali lesioni vengono trattate solo in caso di sanguinamento attivo o in pazienti con anemizzazione che hanno avuto pregressi episodi di sanguinamento evidente (melena) o non evidente (sangue occulto positivo). Non vengono invece trattate in caso di riscontro “accidentale” in corso di una procedura endoscopica in pazienti che non hanno mai avuto episodi di sanguinamento. Il trattamento di scelta, quando è indicato,  è quello endoscopico e a livello del colon (e soprattutto al cieco dove la parete del viscere è molto sottile) viene usualmente utilizzata la coagulazione mediante Argon Plasma Coagulation (APC) (Fig. 1).  L’APC  utilizza una corrente elettrica monopolare trasmessa ai tessuti, “senza contatto diretto”,  attraverso il  gas  argon ionizzato (plasma) che viene condotto sulla zona da trattare mediante una piccola sonda introdotta attraverso l’endoscopio. Altri trattamenti sono l’applicazione di lacci o di clips metalliche (Fig. 2).

Fig. 1. Angiodisplasia del cieco trattata con Argon Plasma Coagulation (APC).

 

 

Fig. 2. Sanguinamento attivo da una piccola angiodisplasia del colon: è ben visibile il flusso di sangue rosso vivo. L’emorragia viene bloccata endoscopicamente mediante terapia di tipo “meccanico”, ossia con l’applicazione di una clip metallica. La terapia meccanica, quando possibile, è il miglior trattamento delle lesioni emorragiche in genere in quanto è una terapia spesso definitiva e con basso rischio di complicanze (rispetto alle altre procedure di emostasi).

Fig. 3. Piccola angiodisplasia del colon (cieco). Se il colon non è perfettamente pulito e se l’esplorazione endoscopica non è meticolosa una lesione del genere può non essere vista. In tal modo la colonscopia viene data per negativa ed il paziente rischia di essere “condannato” ad una lunga storia di sanguinamenti digestivi.

Fig. 4. Imponente angiodisplasia del colon ascendente, causa di gravi e ripetute emorragie digestive in paziente di 85 anni. Trattamento endoscopico definitivo con APC.

Felice Cosentino, Milano – cosent@tin.it

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