Ernia iatale

Lo stomaco normalmente si trova per intero all’interno dell’addome, che è separato dal torace da un muscolo piatto e largo, simile ad una cupola, detto diaframma. Molte strutture anatomiche passano dall’addome al torace o viceversa: l’aorta, la vena cava, l’esofago etc.. Il foro nel diaframma che permette il passaggio dell’esofago nell’addome e quindi il congiungimento dello stesso con lo stomaco è chiamato jato diaframmatico e costituisce una sorta di valvola complessa che in condizioni normali impedisce lo scivolamento dello stomaco verso il torace. Per ernia iatale si intende, quindi, il passaggio di una porzione dello stomaco dall’addome al torace attraverso lo iato diaframmatico. Si distinguono tre diversi tipi di ernia iatale: Ernia iatale da scivolamento, ernia paraesofagea ed ernia mista.. L’ernia iatale da scivolamento, presente in circa il 90% dei casi, è la più frequente. 

L’ernia iatale è una patologia legata all’età, ne soffre infatti circa il 25%della popolazione con più di 50 anni e quasi il 100% della popolazione over 80. Per quanto concerne le cause non esiste una spiegazione univoca, ma si presume ci sia una certa predisposizione congenita legata alla debolezza o all’eccessiva apertura dello iato esofageo. Ci sono comunque condizioni che possono favorire lo sviluppo dell’ernia iatale ed in primo luogo l’aumento della pressione addominale. Sono quindi più a rischio i pazienti affetti da tosse cronica, le donne durante la gravidanza e le persone sovrappeso. Anche il fumo, l’abitudine di indossare vestiti stretti el’età avanzata predispongono l’individuo alla comparsa dell’ernia iatale.

Quali sono i sintomi dell’ernia iatale ? L’ernia iatale nella maggior parte dei casi  è del tutto asintomatica è può essere scoperta occasionalmente durante accertamenti diagnostici: gastroscopia, radiografia del tubo digerente, ecc.. In altre persone, invece, può essere causa di disturbi più o meno gravi legati al passaggio di materiale gastrico in esofago (Reflusso gastro-esofageo).

Quali sono i sintomi del reflusso gastro-esofageo ? I sintomi più frequenti del reflusso gastroesofageo, sono il bruciore (o pirosi) e il rigurgito acido. Il bruciore, che è riferito alla parte alta dell’addome (“bocca dello stomaco”) ed a livello restrosternale, si manifesta tipicamente nelle ore dopo i pasti, ma può presentarsi anche di notte quando il paziente è supino. Altre volte tale disturbo può essere accusato come “dolore” che fa subito pensare ad una causa cardiaca. Il rigurgito consiste nel passaggio di contenuto gastrico (acido o misto) in bocca che lascia per qualche ora una forte sensazione di bruciore in gola e/o di bocca amara/acida.

Quali sono le conseguenze del reflusso ? Il passaggio continuo di questo liquido in esofago può provocare un danno alla mucosa che si esprime con delle erosioni, ulcere, sanguinamento (con conseguente anemizzazione) o con complicanze più gravi come la stenosi (restringimento del lume) e l’esofago di Barrett.

Come si controlla il reflusso ? Oggi ci sono farmaci altamente efficaci (IPP: inibitori della pompa protonica) per il controllo di tale patologia, ma che devono essere indicati (tempi e dose) dal proprio medico o dallo specialista gastroenterologo. In casi ben selezionati ci può essere indicazione ad eseguire il trattamento chirurgico di plastica antireflusso.

Per approfondire:    “Tutto sul reflusso gastroesofageo”

Felice Cosentino, Milanocosent@tin.it

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