Colonscopia

La colonscopia è un esame che consente di esplorare l’interno del colon (o “grosso intestino”) e, se necessario, anche l’ultimo tratto del “piccolo intestino (o ileo)”, per mezzo di un endoscopio (“colonscopio”). Il colon è l’ultimo tratto del canale alimentare: inizia dall’intestino cieco e termina con il retto e l’ano.

Fig. 1. A sinistra lo schema anatomico del colon; al centro il colonscopio tradizionale e a destra lo schema dimostrativo della colonscopia.

Il colonscopio è costituito da un lungo tubo, sottile, flessibile del diametro di circa 13 mm dotato di una piccola telecamera in punta che consente di vedere perfettamente l’interno del viscere e che trasmette le immagini su un monitor Il colon viene lievemente insufflato di aria per permetterne una più accurata visione; l’aria verrà riaspirata prima del termine dell’esame. Se ritenuto necessario dal Medico operatore, durante l’esame potranno essere eseguiti, con delle piccole pinze, dei prelievi di mucosa (biopsie), che saranno inviati in laboratorio per essere analizzati al microscopio (esame istologico). Nel corso dell’esame è possibile, inoltre, effettuare dei veri e propri interventi di chirurgia come, per esempio, l’asportazione di polipi o il trattamento di lesioni sanguinanti.

L’esame è utile per definire le cause di sintomi generalmente legati a patologie del colon, sigma e retto. Viene pertanto consigliata in presenza di dolori addominali, stitichezza o diarrea che tendono a non risolversi o nel dubbio di una malattia infiammatoria. E’ inoltre utile per accertare la causa della presenza di sangue nelle feci o di alcune anemie (carenza di globuli rossi). La colonscopia oltre a fare la diagnosi consente anche il trattamento di alcune patologie, come i polipi intestinali che in passato richiedevano un vero e proprio intervento chirurgico. I polipi sono rilievi della mucosa intestinale, di natura per lo più benigna, tutt’altro che infrequenti dopo i 50 anni, che sono i principali precursori del tumore del colon. I polipi possono essere asportati (polipectomia) durante la colonscopia interrompendo, così, la loro evoluzione verso la trasformazione maligna.

Per la polipectomia si utilizza un particolare bisturi elettrico a forma di cappio che, in modo del tutto indolore elimina il polipo bruciandone la base (Fig. 2). Il polipo viene poi recuperato per l’esame istologico.

Fig. 2. Polipectomia endoscopica. In alto, la rappresentazione schematica ed, in basso, la sequenza endoscopica.

Per poter effettuare l’ esame, è indispensabile che il colon sia libero da feci per avere una visione adeguata della superficie interna. Per una buona pulizia intestinale è necessario seguire con attenzione le istruzioni che saranno comunicate alla conferma dell’ appuntamento. E’ importante, inoltre, segnalare alla prenotazione dell’esame una eventuale terapia anticoagulante o antiaggregante in atto perchè controindicherebbe l’esecuzione di biospie o di altre manovre operative che potrebbero comportare sanguinamento. In tale caso il vostro Medico (o il cardiologo) vi consiglierà come comportarvi. In casi particolari (es. pazienti portatori di protesi valvolari cardiache) può essere prescritta una profilassi antibiotica.

La colonscopia viene proposta in sedazione (sedo-analgesia) in modo da ridurre notevolmente il disagio per il paziente e rendere meno fastidioso l’esame. La sedazione, oltre a migliorare la collaborazione dell’utente, offre maggiori garanzie di una più facile ed accurata esecuzione della procedura endoscopica. Maggiori dettagli sulla sedazione sono riportati sull’apposito modello di Protocollo informativo che vi sarà consegnato all’atto della prenotazione dell’esame. Per effettuare la sedazione è indispensabile venire accompagnati in Ospedale. Per l’esecuzione dell’esame, dopo aver tolto occhiali e/o eventuale protesi dentaria mobile, sarà fatta sdraiare su di un lettino, sul fianco sinistro, e verranno posizionati gli elettrodi ed il bracciale della pressione per il monitoraggio dei parametri vitali.

La colonscopia, pur essendo considerata l’indagine di scelta per l’esplorazione del colon, non è un esame infallibile per cui anche in mani esperte polipi di piccole dimensioni possono non essere visti con una percentuale che varia dallo 0 allo 15% circa e in casi molto rari possono non essere visti anche tumori maligni. L’obiettivo dell’operatore è quello di un’esplorazione completa del colon, pur tuttavia vi è la possibilità di non poter completare l’esame in presenza di un colon particolarmente lungo e convoluto o di fenomeni aderenziali (quale esito di precedenti interventi addominali).

Con l’esame condotto in sedazione il fastidio per il paziente sarà notevolmente ridotto e solitamente (per l’effetto del farmaco) l’utente potrà non ricordere quanto avvenuto durante la procedura, Pur tuttavia, poiché il colon non è un organo rettilineo, ma presenta numerose curve, è possibile che in qualche momento dell’esame il paziente avverta una sensazione dolorosa all’addome, che cessa rapidamente con il semplice arretramento dello strumento. Una sensazione di fastidio o di tensione addominale può essere avvertita anche alla fine dell’esame ed è legata solitamente all’aria rimasta nell’intestino. Tali disturbi sono più frequenti in pazienti con intestino particolarmente lungo e tortuoso, o con aderenze conseguenti a precedenti interventi chirurgici sull’ addome. I sintomi, comunque, regrediscono poco dopo l’esame.

La colonscopia diagnostica è una procedura sicura. Solo eccezionalmente si possono verificare alcune complicanze quali la perforazione (0,1-0,3% ), l’emorragia (0,1-0,5%), problemi cardio-respiratori (0,4%) o altre complicanze non prevedibili a carico di organi diversi dal tubo digerente. Solitamente tali complicanze sono legate alla presenza di patologie associate. In caso di colonscopia terapeutica, come nell’asportazione dei polipi, l’incidenza delle complicanze è superiore. L’emorragia si verifica nello 0,6-3% dei casi e la perforazione nello 0,3-2% . Oltre a queste più comuni, sono segnalate numerose altre complicanze, più o meno gravi, assolutamente non prevedibili anche a carico di organi diversi dal tubo digerente legate, usualmente, a particolari condizioni del paziente.

Per quanto riguarda la possibilità di trasmissione di infezioni (da batteri, virus, funghi), questo rischio è del tutto trascurabile in quanto lo strumento viene prima decontaminato e poi sottoposto ad un ciclo di riprocessazione con macchine lavastrumenti automatiche che garantiscono l’avvenuta disinfezione avanzata dello strumento. Tutti gli accessori utilizzati (pinze per biopsia, anse per polipectomia, aghi per iniezione ecc.) o sono monouso oppure vengono sterilizzati (come gli strumenti usati in sala operatoria).

Per la colonscopia in sedazione bisogna essere accompagnati da un adulto o quanto meno avere la garanzia che alla dimissione ci sia un accompagnatore. A seguito della sedazione, inoltre, l’utente dovrà astenersi dalla guida di veicoli (bicicletta, moto, auto, ecc.), dall’ impiego di macchinari pericolosi, nonché dall’eseguire lavori impegnativi e prendere decisioni legali nelle 12 ore successive all’esame endoscopico.

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