Colonscopia Robotica
La COLONSCOPIA ROBOTICA ENDOTICS è una metodica di esplorazione del colon che utilizza una tecnologia del tutto innovativa rispetto alla colonscopia convenzionale, a cui si inspira per gli scopi diagnostici ed operativi. La caratteristica principale dello strumento è la sua particolare flessibilità ed il fatto che si muove a “trazione anteriore”, cioè senza spinta dall’esterno. Per tale motivo la sonda risulta del tutto atraumatica.
Colonscopia tradizionale. Lo strumento tradizionale avanza mediante la “spinta” esterna esercitata dall’operatore. Questo determina uno stiramento delle pareti del colon e del mesocolon, che provoca la sintomatologia dolorosa ed in rari casi (<4 per mille) la perforazione del viscere.
Colonscopia robotica Endotics. Il colonscopio robotico, mediante i ripetuti movimenti di allungamento- accorciamento (come qulli di un “bruco”) procede nel lume colico adattandosi alle curve del viscere, motivo per cui il disagio del paziente è minimo o assente. Tale movimento, a “trazione anteriore” non provoca complicanze (perforazione).
Com’è fatto lo strumento e come procede. Il Colonscopio robotico Endotics è un sistema computerizzato che utilizza un cilindro in silicone molto flessibile (il vero e proprio colonscopio) che grazie ad un meccanismo pneumatico ha la capacità di allungarsi ed accorciarsi. In testa e in coda al cilindro (enlongatore) ci sono due sistemi di ancoraggio (clamper) che consentono al sistema di agganciarsi alla mucosa mediante una delicata suzione della stessa. Questo permette al colonscopio di avanzare (alla stregua di un “bruco”) lungo il colon in modo autonomo e senza alcuna azione meccanica o spinta dall’esterno.
La sonda endoscopica, che ha un diametro di 17 mm ed una lunghezza di 25-43 cm (rispettivamente al minimo ed al massimo allungamento), è collegato alla base meccanica (workstation) mediante un morbido sondino (detto “coda”) del diametro di 7.5 mm attraverso il quale passano i meccanismi di controllo ed il canale operativo che consente il passaggio degli accessori (pinza da biopsia, ansa da polipectomia, ecc,). I movimenti della testa e di progressione del colon vengono gestiti dall’endoscopista tramite una unità di comando esterna (joystick).
Il colonscopio robotico, mediante i ripetuti movimenti di allungamento-accorciamento procede nel lume colico adattandosi alle curve del viscere, motivo per cui il disagio del paziente è minimo o assente. Altra peculiarità del sistema è che il colonscopio con la sua coda ed il serbatoio di aspirazione vengono forniti in set monouso, eliminando quindi il rischio di infezione crociata tra pazienti.
Preparazione alla colonscopia. La preparazione intestinale è simile a quella della colonscopia tradizionale, ma nella colonscopia robotica bisogna essere maggiormente scrupolosi in quanto eventuali residui fecali, oltre a disturbare la visione, possono compromettere l’ancoraggio e l’avanzamento dello strumento. La pulizia del colon può essere effettuata presso il nostro Centro mediante il Colon Wash, ossia il lavaggio retrogrado del colon (evitando il classico beverone di 3-4 litri).
Modalità di esecuzione dell’esame. Prima della procedura viene preso un accesso venoso sul braccio (preferibilmente il destro) che potrà essere utilizzato durante l’esame per l’eventuale somministrazione di farmaci (antispastici, ecc.). Il paziente viene, quindi, invitato a posizionarsi sul fianco sinistro e viene introdotta la sonda. Durante l’esame, per facilitare la progressione dello strumento, al paziente potrà essere chiesto di cambiare posizione (decubito supino, fianco destro). Ugualmente potranno essere necessarie delle compressioni addominali allo scopo di percepire la posizione della sonda ed aiutarla nei tratti in cui si incontra una difficoltà all’avanzamento.
Durata dell’esame. La progressione dell’Endotics è più lenta di quella di un colonscopio tradizionale, per cui la durata dell’esame può risultare maggiore (in media 30 minuti).
Tollerabilità. La colonscopia robotica è usualmente ben tollerata dal paziente in quanto la progressione dello strumento è del tutto atraumatica. Tuttavia, l’insufflazione dell’aria necessaria per distendere il colon potrebbe, in alcuni soggetti con bassa soglia del dolore, determinare una sensazione di fastidio/dolore. La procedura usualmente non necessita di sedazione (per cui si eliminano i possibili effetti collaterali legati ai farmaci), ma nei pazienti che lo richiedono è possibile ugualmente praticare una blanda sedazione per via endovenosa.
Colonscopia diagnostica. La colonscopia robotica ha la stessa affidabilità diagnostica di quella tradizionale in quanto consente un’ottima visualizzazione della mucosa. Possono, inoltre, essere utilizzati particolari coloranti (cromoendoscopia) per una migliore definizione della superficie mucosa ed essere eseguiti prelievi bioptici per lo studio microscopico della mucosa o delle eventuali lesioni riscontrate.
Colonscopia operativa. Il canale operativo di 3 mm offre la possibilità di eseguire biopsie. E’ possibile con la stessa pinza la rimozione di piccoli polipi (5-8 mm), mentre la rimozione con ansa diatermica di polipi di dimensioni superiori (10-15 mm) è possibile ma non può essere garantita per motivi diversi: conformazione del polipo (sessile o peduncolato), posizione nel colon, ecc.. Per polipi di dimensioni maggiori è indicata la colonscopia convenzionale.
Complicanze. Grazie alla propulsione “a trazione” (e non a “spinta” come nell’endoscopia tradizionale) il sistema è sicuro, per cui non esistono rischi di perforazione o di altre complicanze legate alla semplice colonscopia diagnostica. Per la polipectomia, invece, il rischio equivale a quello della colonscopia tradizionale (emorragia 0,6-3%, perforazione 0,3-2%). Rischio d’infezione: il sistema Endotics è monouso e fornito in confezione sterile, pertanto non esistono rischi di trasmissione di infezioni.
Limiti della metodica. Come ogni nuova metodica, anche la colonscopia robotica nasce con dei limiti. Il diametro del colonscopio robotico, superiore di 4 mm rispetto al colonscopio tradizionale, rende più difficile o impossibile l’esame in pazienti con restringimento cicatriziale dell’ano o con segmenti ristretti del colon (substenosi da diverticoli, da malattie infiammatorie, da tumore, ecc.), soprattutto per via della caratteristica debolezza della spinta di propulsione dello strumento, che, dall’altro è caratteristica di sicurezza.
Conversione in colonscopia tradizionale. Al contrario di altre metodiche indolori o meno invasive (ad esempio la colonscopia virtuale o con videocapsula), la colonscopia robotica consente, in accordo con il paziente, un’immediata conversione alla metodica tradizionale qualora fosse utile o necessario in quei casi in cui la nuova metodica incontri dei limiti di tipo diagnostico e/o operativo.
Colonscopia robotica e gastroscopia transnasale nella stessa seduta. La colonscopia robotica e la gastroscopia nasale sono due metodiche innovative ed indolori. Il loro abbinamento consente di effettuare in una unica seduta un doppio controllo (sia dell’intestino superiore che inferiore) garantendo il massimo comfort possibile per il paziente e la sua massima autonomia con evidenti vantaggi in termini di tempo e rischio di complicanze.